L'Associazione è stata costituita nel 2003, su suggerimento di Don Francesco Dolce, per permettere di raccogliere fondi destinati al funzionamento del forno per la produzione del pane, dono di una famiglia fossanese, che era stato inviato in Kenya. Quest'opera ha concesso ai bambini di strada, ospitati presso il Villaggio S. Francesco, di sfamarsi e di imparare un mestiere. Tale Villaggio è stato costruito dall'Associazione Amici di S. Francesco di Osnago ed è stato proprio grazie al lavoro dei suoi volontari, che si è potuto installare il forno nel villaggio di Nchiru, presso la città di Meru, che sorge a Nord di Nairobi, nel centro del Kenya. Il nostro pane ha sfamato per tutti questi anni migliaia di bambini: nel 2004 lo mangiavano circa 200 bambini, ma dall'anno successivo è stato offerto, non solo ai bambini del S. Francesco, ma anche alle bambine del Villaggio S. Clara e ai bambini della scuola pubblica di S. Rita. Oggi sono circa 1.500 i bambini che, ogni giorno, mangiano il nostro pane. Per il Villaggio S. Francesco ci siamo fatti carico anche dell'acquisto di fagioli e di farina da polenta, cioè del completo sostentamento del villaggio e negli anni, tra il 2008 e il 2010, abbiamo provveduto a coprire il 40% dei costi dell'intera struttura che ospitava 350 bambini, accollandoci il costo degli insegnanti, del materiale didattico, del vestiario ecc...
Costo per l'installazione del forno - Euro 22.727,00
Costo per l'acquisto di farina per il pane, fagioli e semolino eccetera - Euro 168.900,00 fino al 2016.
Ricordiamo che il Ministro Raphael Tuju, già presente all'inaugurazione del forno nel 2004, aveva definito il nostro forno il miracolo del Kenya, perché il pane regalato ai bambini che frequentano la scuola pubblica, aveva indotto la scolarizzazione, facendo passare gli allievi da circa un centinaio a più di 700, in meno di un anno. Ciò ha rappresentato una speranza di vita migliore per molti bambini, tanto che sono state realizzate, dall'Associazione Amici di S. Francesco di Osnago, nuove aule scolastiche, con la collaborazione dei genitori e degli allievi. Nuovi bambini entrano ogni giorno nel villaggio, strappati alle terribili violenze della strada e della droga e ai conflitti interetnici, scoppiati dopo le elezioni governative del 2008 del paese, grazie alla preziosa collaborazione del nostro socio Giancarlo e di Padre Francis.
CITAZIONE DI RAPHAEL TUJU - Ministro dell'Informazione e della Comunicazione del Kenya
"All'Associazione Amici dei bambini di Strada:
DAI UN PESCE ALLE PERSONE BISOGNOSE E AVRAI DATO LORO UN PASTO,
INSEGNA A PESCARE E LI AVRAI AIUTATI PER TUTTA LA VITA.
QUANDO DAI DEL PANE, TU HAI SFAMATO IN QUEL MOMENTO UNA PERSONA BISOGNOSA
E DOVRESTI ESSERE RINGRAZIATO.
QUANDO SI REALIZZA UN FORNO, COME AVETE FATTO VOI,
AVETE PROVVEDUTO AL RIFORNIMENTO DI PANE PER MOLTI ANNI A VENIRE.
IO VI RINGRAZIO, A NOME DI TUTTI I BAMBINI DEL ST. FRANCIS VILLAGE,
PER I BENEFICI DI QUESTO PROGETTO E NON VI RINGRAZIERO' MAI ABBASTANZA."
I bambini ospitati attualmente dal Villaggio S. Francesco sono 470, più 40 circa, che vivono stabilmente alla Chaire Farm e circa 50 quelli che vengono ospitati temporaneamente. Da ottobre 2013, la Contea di Meru ha scelto il Villaggio di S. Francesco come polo di riferimento, per risolvere i problemi legati all'infanzia abbandonata, con l'accoglienza dei bambini di strada che si prostituiscono o sono dediti alla droga (sniffano colla), fra le 54 associazioni presenti nel territorio. Da allora la polizia, ogni giorno, raccoglie questi ragazzi lungo le strade della Contea e li porta alla fattoria, offrendo loro la possibilità di mangiare, di studiare o di apprendere un lavoro. Molti fuggono, attratti dalla colla, ma, se ripresi, per loro sono aperte solo le porte del carcere. Questo ha significato un riconoscimento da parte delle autorità per l'ottimo lavoro che viene svolto con lo scopo di recuperare i ragazzi.
Dal 2005 al 2010 abbiamo anche sostenuto la sponsorizzazione dei bambini, poi è stato deciso di sospendere questo progetto, poiché riteniamo che vi sia una forma di discriminazione fra i bambini: chi era sponsorizzato, infatti, aveva in Italia una famiglia di riferimento con cui scrivere lettere, mandare foto, creare legami affettivi, mentre gli altri no..., anche se tutti i bambini potevano beneficiare di quelle donazioni. Questo pensiamo pesasse molto su di loro. Non bisogna dimenticare che si tratta di bambini orfani o, addirittura, abbandonati e che non hanno mai ricevuto cure od affetto fuori del Villaggio.
Costo per la sponsorizzazione bambini - Euro 14.000,00
I ragazzi di strada del St. Francis possono completare gli studi per tutto il periodo dell'obbligo scolastico e successivamente, per quelli che non proseguono gli studi, apprendere un mestiere nei molti laboratori ed attività presenti al Villaggio o dedicarsi alle coltivazioni dei campi e degli alberi da frutto (manghi, papaie e banane) presso la Farm o fare il panettiere.
Oltre ai bambini del Villaggio e della Farm, provvediamo all'alimentazione di 80 bambini sieropositivi ospiti del St. Filomena, che, ogni giorno, vengono al St. Francis per fare attività e frequentare la scuola.
Di fondamentale importanza per queste popolazioni è stata, inoltre, la costruzione di locali di distribuzione dell'acqua, comprendenti docce e lavatoi, e con, all'esterno, abbeveratoi per gli animali. Sono in opera altrettanti locali a fianco delle sei scuole esistenti nel paese.
Questi prototipi, presentati al Ministro Tuju, sono stati molto apprezzati, tanto da essere ripresi come modelli per la costruzione di altri locali per la distribuzione dell'acqua in diverse zone del Kenya.
L'opera più importante, realizzata negli anni 2007-2009, è stata la costruzione dell'acquedotto per portare acqua a Nchiru e a Tigania presso Meru, in una zona abitata da 10.000 persone. Grazie a quest'opera i bambini, liberati da questo gravoso compito, hanno potuto dedicare il loro tempo a frequentare la scuola e quindi allo studio e le donne, affrancate dall'incombenza quotidiana di approvvigionamento dell'acqua, che, ogni giorno, le costringeva a percorrere parecchi km, hanno potuto dedicare quel tempo a svolgere altre attività. Anche le famiglie più povere, grazie all'accesso all'acqua, hanno potuto avviare delle piccole coltivazioni, vendere i prodotti al mercato, avviare piccoli commerci, sviluppare forme di artigianato. L'acqua ha portato sviluppo economico in una zona poverissima, ma la cosa più importante e che sono state costruite nuove scuole e addirittura l'Università. L'acqua, inoltre, da quel momento, è stata disponibile anche per il nuovo centro di accoglienza dei bambini sieropositivi Il Villaggio del Meriggio.
L'oro blu è stato da noi scoperto e valorizzato prima che se ne parlasse nei Media.
Costo per l'acquedotto - Euro 74.000,00
Contemporaneamente, accanto alla realizzazione di questi progetti più importanti, si sono concretizzati in Kenya molti altri interventi minori:
- L'allestimento nel 2006 della sala parto, nel dispensario di Ruiri, nella foresta di Tigania.
Costo per la sala parto - Euro 7.000,00
- La costruzione nel 2007 del tetto, nel Villaggio per bambine S. Clara di Kirua, dono di una coppia di sposi di Fossano.
Costo per il tetto - Euro 10.000,00
- Nel 2008 Progetto KAMAU, accoglienza dei bambini vittime delle lotte intertribali nella zona di Nanjuchi, lago Vittoria, portati dal Governo, con un ponte aereo, dal campo di raccolta di Eldoret al Villaggio S. Francesco e qui ospitati.
- Nello stesso anno abbiamo sostenuto le spese di trasporto per il ricongiungimento dei figli alle loro mamme e quindi alle loro famiglie di origine, se di etnia diversa dal marito, poiché rischiavano di essere sterminate dagli stessi o dalla loro tribù.
Costo accoglienza bambini - Euro 7.400,0
- Nel 2016 ci siamo fatti carico dell'acquisto dell'abbigliamento necessario per un anno per tutti i 470 bambini ospiti cioè della divisa: pantaloni e golf blu e camicia bianca.
Costo abbigliamento - Euro 5.800,00
Totale costo sostenuto per il Kenya fino al 31/12/2016 - Euro 309.827,00.